Per l’appuntamento settimanale con la rubrica che raccoglie spunti di riflessione presi dal volume “La Pietra scartata” oggi parliamo del contributo di Paolo Lipari su come comunicare il dono.
Paolo Lipari è regista e saggista di Como e docente del master Promotori del Dono. Laureato in Filosofia è autore di documentari, reportage, film per la tv e cortometraggi premiati in vari festival. Da sempre esprime la propria passione per il cinema attraverso varie forme e attività. Titolare della casa di produzione Anni Luce srl e presidente della Società Cooperativa Dreamers, cura la regia, e spesso anche le riprese e il montaggio, di lavori che spaziano dall’ambito culturale a quello sociale.
Comunicare il dono
Come comunicare il dono? Il dono, di per sé, chiederebbe il silenzio. Gesto privato, lontano dall’attesa di qualsiasi ritorno, il dono non ama le parole. Assunto in un discorso, cambia profilo: diviene investimento, acconto o anche cambiale. In ogni caso, non è più “dono”. Esibito, preteso o comunque dichiarato, d’un tratto perde lucentezza. Si confonde con gli altri oggetti comuni.
Meglio allora il silenzio. Oppure la dedica. Dedica è una parola davvero speciale. Sospeso tra il dire e il dare, dedicare è un verbo che si sono inventati i latini per indicare un messaggio che va oltre le parole. Intensifica il significato di dicere per sottolineare che c’è ben più di una semplice emissione vocale. C’è un abbraccio.
Ricordiamo la possibilità di sostenere con una donazione (si suggerisce almeno 20 euro, ma è a propria discrezione) la realizzazione della terza edizione di DaiComo, il campionato di raccolta fondi fra le società sportive dilettantistiche della provincia di Como, per ricevere il volume in versione digitale e leggere l’intervento completo di Paolo Lipari e degli altri docenti del Master.